La sacerdotessa egizia

 

Nell’Egitto faraonico c’era l’usanza che tutti passassero un periodo di tempo nei templi, compiendo rituali e studiando la mitologia. Dopo questa crescita spirituale, tornavano alla loro vita quotidiana e svolgevano le cerimonie in casa propria. Perciò, in un determinato periodo della loro vita, tutti gli Egizi erano sacerdoti o sacerdotesse.

Le donne egizie senza eccezioni, apprendevano i segreti delle cerimonie, i canti e un certo numero di danze che venivano eseguite in onore delle divinità.

 

             

 

La danza egizia

 

Nell’Egitto faraonico, le cerimonie si effettuavano nei templi dedicati a Iaset (Iside), Dea della Luna, della Magia e del Mistero.

A lei si offrivano fiori di Loto, incenso, essenze, acqua e frutta.

Mentre i Queberes (sacerdoti) e il Sacerdote Sem (sommo sacerdote) preparavano la cerimonia e compivano il rito, le sacerdotesse per la loro natura femminile e ricettiva, erano responsabili dell’apertura di un canale verso il piano spirituale, attraverso i canti e la danza, affinchè l’energia divina si potesse manifestare. Senza la loro presenza, non si poteva realizzare alcun rituale.

  http://www.iltarget.it/images/iside.gif

 

  Passi e movimenti sacri

                 

La danza egiza si compone di quattro fasi

a)       Luna calante – Quando la danzatrice entra con il velo, celando il proprio corpo e mostrando che il mistero sarà rivelato

b)      Luna crescente – Quando la danzatrice si toglie il velo e la musica si anima, accelerando i suoi movimenti

c)       Luna piena – Quando la danzatrice si rivela completamente, girando, vorticando e muovendosi nello spazio

d)      Luna nuova – Quando la danzatrice si rinnova con movimenti ondulatori, e con il ventre sinuoso e pulsante

Durante la danza si deve manifestare il proprio sentimento di devozione alla dea Iaset (Iside), rivelando altresì l’amore per la natura e l’umanità.

http://draculia.ilcannocchiale.it/mediamanager/sys.user/1692/iside.jpg

               

                  Il ritmo del Sole e della Luna (movmenti solari e lunari)

 

L’alternarsi nel cielo dello splendore del Sole di giorno, e della bellezza della Luna di notte, viene rappresentato nella danza

Di Iaset attraverso una serie di movimenti e di ritmi contrastanti.

I passi che rappresentano il Sole sono agili e ritmici, trasmettendo appunto agilità e forza. I Movimenti che rappresentano la Luna sono ondulatori, sinuosi e curvilinei, trasmettendo il senso del mistero, di magia e di sensualità che la Luna produce.

 

Il mito di Iaset (Iside) e Asar (Osiride)

 

Nell’Egitto faraonico, Iaset, la Dea della Luna, Signora della magia e del Mistero, sposa di Asar, il Sole, donava a tutte le donne che la veneravano bellezza, dolcezza, femminilità e sensibilità.

Nei templi, durante le cerimonie segrete, le sacerdotesse cantavano e danzavano, comunicando i misteri dell’universo. Il gesto di togliersi il velo sacro rappresentava la nascita della luce e della saggezza.

Per compiacere Iaset, le offrivano:

a)Fiori di Loto

Acqua

Fuoco

Incenso ed essenze

 

 

               

Il corpo della danzatrice

 

Nella danza di Iaset, il corpo della donna è il tempio dell’anima che consente di esprimersi nella sua devozione,

Il corpo si divide in più parti che mostrano movimenti indipendenti o intercalati con altri, con differenti ritmi.

La testa sembra potersi muovere facilmente e in modo indipendente dal resto del corpo, come nel movimento del serpente.

Le braccia danno l’impressione di essere leggere come uccelli che spiccano il volo.

Le mani simulano fiori, pesci, il fuoco, l’acqua e il serpente.

Le dita, come petali di fiori, scivolano nell’aria disegnando le forme più delicate.

I seni esprimono tutto l’amore materno e universale, mostrando la loro indipendenza dal resto del corpo.

Le spalle si muovono in modo lento o accelerato, seguendo il ritmo della musica.

Il ventre pulsa, ondeggia, vibra, mostrando la capacità di generare la vita.

I fianchi con i loro movimenti sinuosi, risvegliano le emozioni sconosciute dell’inconscio e rendono possibile l’ascensione dell’energia vitale della donna, facendola arrivare all’estasi.

Le gambe si muovono velocemente, con delicatezza e sensualità, rivelando l’azione, la forza e il desiderio, con movimenti slegati dalla parte superiore del corpo.

 I piedi infine, che conferiscono grazia e leggerezza, trasformano la danzatrice in una Dea, con movimenti sottili, disegnando con la punta delle dita sul pavimento simboli sacri.

 

 

 

La danza dei 7 veli

Eseguito dalle sacerdotesse del Tempio di Iaset, la danza dei 7 veli è una delle danze più belle, sublimi ed enigmatiche.

E’ una danza sacra in cui ogni velo corrisponde a un grado di iniziazione, dimostrando che gli ostacoli verso la crescita spirituale sono stati superati. I 7 veli corrispondono ai 7 chakra (centri di energia del corpo), mentre i colori indicano i 7 pianeti.

Ciascun pianeta ha dei pregi e dei difetti  che influenzano la personalità dell’individuo, e levarsi un velo alla volta simboleggia la dissoluzione degli aspetti negativi e l’esaltazione di quelli positivi.

a)       il velo rosso – Corrisponde a Marte e significa che l’aggressività e la passione sono state dominate per lasciar emergere il sentimento di amore cosmico e di fiducia.

b)      Il velo arancione – Corrisponde a Giove e dissolve la tendenza a dominare e a comandare, esaltando i sentimenti di protezione e di altruismo

c)       Il velo giallo –  E’ associato al Sole ed elimina l’orgoglio e la vanità eccessiva, portando fiducia, speranza e allegria

d)      Il velo verde – Corrisponde a Mercurio e significa che è stata vinta una divisione o un’indecisione, riportando l’equilibrio tra i due estremi opposti

e)      Il velo celeste – E’ associato a Venere e indica che è stata superata la difficoltà di esprimersi, sviluppando la capacità relazionarsi con gli altri

f)         Il velo lilla  - Rappresenta Saturno e dimostra che è stato dissolto un eccesso di rigore e serietà, attraverso una piena presa di coscienza e lo sviluppo di una percezione più sensibile

g)      Il velo bianco o argento – E’ associato alla Luna e significa che l’eccesso di immaginazione è stato trasformato in un pensiero creativo, e anche che è stata raggiunta la purezza.

La danzatrice inizia la danza avvolta in tutti e 7 i veli, disposti nell’ordine sopra descritto, e poi se li toglie uno alla volta, a intervalli di tempo. Al di sotto dei veli, si indossano un reggiseno e una gonna dritta, generalmente di colore bianco o argento, che non vengono mai tolti, come spesso si crede erroneamente.

  http://www.vismaya-maitreya.pl/ankh.jpg

 

 La danza del pugnale

 

è una danza in onore della Dea Selkis, Regina degli Scorpioni. Rappresenta la morte, il sesso e la trasformazione.

La danzatrice tiene in mano un pugnale, oggetto che è al tempo stesso un simbolo fallico e di morte.

E’ una danza misteriosa ed enigmatica.

 

      Le dita (Movimenti)

 

Le mani rappresentano i fiori di Loto e le dita i loro petali delicati: Anche loro hanno una propria espressione nella danza.

I movimenti si possono fare con la punta dei medi, esattamente come si fa con i seni:

a) Sole e Luna – numero O

b) Infinito – numero 8 in verticale e in orizzontale

c) Acqua – lettera “m”

d) Fuoco – lettera “f”

e) Terra – lettera “e”

f) Aria lettera “z”

g) Serpente – lettera “s”

h) Iaset e Nefth – lettera “x”

 

I sagat

Nell’Egitto faraonico qualsiasi cerimonia era sempre accompagnata dal canto, dalla danza e dal suono di strumenti musicali.

Il suono possiede la capacità di purificare l’ambiente. Quando più è acuto, tanto più a fondo agisce sul piano spirituale, dissolvendo un’atmosfera astrale negativa.

Nei templi, prima delle cerimonie, le sacerdotesse danzavano ed energizzavano l’ambiente, disperdendo i fluidi negativi e creando vibrazioni positive con l’ausilio dei sagat, piccoli cembali metallici usati per seguire il ritmo della musica.

Trasformando la sintonia del momento, le sacerdotesse chiedevano agli Dei di accettare la cerimonia e di  portare pace, armonia, felicità a tutti gli uomini.

Ancora oggi si conserva l’usanza, durante la danza, di energizzare l’ambiente con il suono dei sagat (noti come snudi agli Arabi).

 

(La danza del Ventre. La danza di Iaset. Regina Ferrari)

 

  http://www.aquariusrising.co.za/Assets/ANK-with-no-Name.gif